martedì 16 dicembre 2008

Alla fine arrivò: rilasciata Linux Mint Felicia



Alla fine, nonostante tempi di attesa più lunghi del previsto, Clement Lefebvre e i suoi compagni hanno rilasciato la versione stabile di Felicia, la sesta puntata di Linux Mint. Delle specifiche varie ne ho già parlato a lungo in passato, rispetto alla RC1 non ci sono novità sostanziali quindi il consiglio è di leggere la recensione se volete saperne di più. Per quanto riguarda questa release sono state messe a disposizione due versioni: la classica con Live Cd e la versione Universal su Live DVD.

Questa seconda versione consiste in un'immagine di 1,2 giga e in più comprende una moltitudine di lingue oltre all'inglese che è, ovviamente, quella standard. Inoltre non vengono installati di default i vari pacchetti con restrizioni tipo quelli con driver closed o quelli per i formati multimediali, insomma come Ubuntu. La cosa buona è però la presenza di un comoda voce extra nel menu chiamata "Sound & Video" che con una semplice mossa installa tutto il necessario per ascoltare musica, vedere film in DVD e godere dei filmini sporchi su Internet.

 

 

Non c'è nient'altro da aggiungere. Provatela, divertitevi e se vi va di condividere le vostre impressioni fatelo pure con i commenti, ne sarò ben lieto.

sabato 6 dicembre 2008

Risolviamo il problema della finestra extra di nautilus-gksu e impariamo ad applicare le patch ai pacchetti



 

Qualche tempo fa ho scritto di come aggiungere una comoda voce al menu contestuale di Nautilus che permette di aprire file e cartelle con i diritti di amministratore, se vi foste persi quell'articolo potete andarlo a recuperare qui. In ogni caso il pacchetto nautilus-gksu ha un piccolo problemino che si presenta con Nautilus e con altre applicazioni com Fileroller, nel caso del file manager per esempio se vogliamo aprire una cartella oltre alla cartella desiderata di aprirà sempre con diritti di amministratore anche la Home.

Ora per carità, non che sia la fine del mondo questa cosa ma nell'uso quotidiano risulta essere particolarmente fastidiosa, non a caso il bug è stato segnalato e è stata anche proposta una patch che funziona benissimo (LP: #252633) ma che non è stata ancora applicata nel pacchetto presente nei repository ufficiali. Quindi quale occasione migliore per correggere un problema e allo stesso tempo imparare ad applicare una patch ad un pacchetto? Questa operazione è molto comune se vi capita di andare in giro per launchpad alla ricerca di una soluzione a qualche fastidioso bug. Ora non è che vi mostrerò come si scopre la luna, le istruzioni che sto per dare sono molto banali e comuni ma, come ho detto altre volte, questo spazio mi serve anche per tenere nota delle cose che faccio per riutilizzarle quando mi servono.

Possiamo quindi cominciare, sono due le operazioni preliminari importanti: prima di tutto abilitate nel vostro sources.list i repository con i file sorgente, la stessa operazione la potete farlo aprendo Sorgenti Software che sta sotto Sistema/Amministrazione; come seconda cosa createvi un po' dove vi pare una cartella con un nome qualsiasi, io ho creato la cartella nautilus-gksu nella Home.

 

 

Installiamo ora gli strumenti che ci serviranno per fare tutti i lavoretti, si apre il terminale e si lavora da lì che è più rapido. Quindi per prima cosa usiamo questo comando

sudo apt-get install build-essential fakeroot devscripts

 

Portiamoci ora nella cartella che abbiamo creato precedentemente (nautilus-gksu per esempio)

cd nautilus-gksu

 

Scarichiamo ora la patch che è stata postata nella pagina di segnalazione del bug

wget http://launchpadlibrarian.net/16363176/libnautilus-gksu.c.patch

 

Ora ci tocca scaricare i file sorgente del pacchetto che vogliamo andare a modificare

apt-get source nautilus-gksu

 

Ora bisogna installare le librerie che ci serviranno per ricompilare dai file sorgente

sudo apt-get build-dep nautilus-gksu

 

Siamo quasi pronti ad applicare la patch, prima però dobbiamo recarci nella cartella dove si trova il file che vogliamo cambiare, nel nostro caso abbiamo bisogno della cartella nautilus-gksu che è una sottodirectory di gksu-2.0.0, tutta questa roba la trovate all'interno della cartella creata precedentemente ed è stata creata quando sono stati scaricati i sorgente

cd gksu-2.0.0/nautilus-gksu

 

Applichiamo ora la patch stando bene attenti a inserire senza errori il percorso del file patch che abbiamo scaricato

patch -p1 < /home/NOMEUTENTE/nautilus-gksu/libnautilus-gksu.c.patch

 

Non resta altro da fare se non ricostruire il pacchetto per averne una versione patchata e senza il fastidioso bug, prima di fare questo tornate alla cartella superiore e cioè gksu-2.0.0, dopodiché continuate con questo comando

debuild -uc -us

 

 

Se non avete fatto cazzate fino ad ora tutto andrà nel migliore dei modi e il risultato sarà quello di ottenere un bel pacchetto .deb da installare con un semplice doppio clic oppure se ci avete preso la mano con il terminale con sudo dpkg -i NOMEPACCHETTO avendo l'accortezza di tornare alla cartella superiore, quella che avete creato all'inizio. Questa è tutta la procedura, lunghetta ma utile per imparare un po' di cose oltre che per risolvere il bug in questione, ora però arriva il momento della finezza, una cosa utile ma non fondamentale che però fa figo. Il pacchetto che abbiamo creato in pratica ha lo stesso nome e lo stesso numero di versione di quello disponibile sui repository, questo fa si che il gestore aggiornamenti ci segnali la presenza di un'altra versione e ci intimerà di installarla, possiamo non farlo ma avremo sempre la maledetta icona nella tray. Ci sono due soluzioni per ovviare a questo o si blocca il pacchetto alla versione installata oppure al momento di creare la nostra versione patchata far sì di costruire un pacchetto con una versione superiore. La prima strada la si può percorrere da Synaptic (a me non funziona) o da linea di comando (a me funziona) in questo modo:

sudo dpkg --set-selections
nautilus-gksu hold
CTRL-D

 

Per sbloccarlo di nuovo seguite la stessa procedura e scrivete install al posto di hold. La seconda strada è più figa e in fondo in fondo anche più facile. In pratica prima di eseguire il comando debuild ma dopo esservi portati nella cartella gksu-2.0.0 digitate

dch -i

 

Vi si proporrà la scelta di un editor di testo, scegliete il numero 3, nano, e vi si aprirà il file debian/changelog già opportunamente modificato con l'aggiunta delle righe per l'avanzamento di versione, nel nostro caso uscirà qualcosa di questo tipo

gksu (2.0.0-5ubuntu4) jaunty; urgency=low

*

-- NOMEUTENTE Sat, 06 Dec 2008 17:15:05 +0100

gksu (2.0.0-5ubuntu3) hardy-proposed; urgency=low

* debian/patches/20_move_to_extensions-2.0.patch,
debian/rules:
- Move libnautilus-gksu.so to the new extensions dir in Nautilus
(LP: #201462)

 

Salvate con CTRL-O e uscite con CTRL-X, quindi potete fare finalmente debuild -uc -us.

In questo modo otterrete un pacchetto più nuovo di quello presente nei repository e non vi verrà segnalato come aggiornabile. Come ultima abbiate la decenza di pulire un po' dopo il casino che avete fatto cancellando la cartella nautilus-gksu e tutto il suo contenuto e dando un bel sudo apt-get autoremove fakeroot build-essential devscripts per disinstallare tutta la roba che vi è servita per la compilazione.
Buone cose.

lunedì 1 dicembre 2008

Linux Mint, una distribuzione cresciuta sulle spalle di Ubuntu



Tre settimane fa è stata rilasciata la prima release candidate di Linux Mint 6, nome in codice Felicia. Questa distribuzione è derivata da Ubuntu dalla quale si distingue per alcuni piccoli accorgimenti. Il fatto che derivi dalla creazione di Canonical le offre l'indiscutibile vantaggio di poter sfruttare i suoi completi e sempre aggiornati repository, il team di Mint poi pensa a lavorare per rendere l'eperienza dell'utente sempre più semplice e confortevole cercando di proporre un prodotto ben funzionante e allo stesso tempo molto catchy da un punto di vista estetico. All'inizio il progetto era nato per offrire una distribuzione che oltre a quanto già offriva Ubuntu avesse installati di default tutti quei pacchetti non free che alla fine ogni utente finisce per installare. Col tempo però Linux Mint è diventata qualcosa di più e adesso offre un bel po' di features aggiuntive.

Giusto per citarne alcune: un gestore di pacchetti alternativo, un menu d'avvio nuovo molto funzionale, un gestore degli aggiornamenti che tiene traccia di tutti i cambiamenti della macchina, un uploader con supporto ftp, uno strumento di parental control, un firewall di semplice configurazione e tanto altro. A tutto questo viene abbinata un'interfaccia molto elegante e davvero piacevole con il verde come colore predominante per il desktop e il tema delle icone, mentre è l'azzurro a farla da padrone nella decorazione delle finestre. Ma senza fare troppe chiacchiere andiamo a toccare con mano questa distribuzione dal suo avvio da LiveCD fino alla sua installazione e al suo utilizzo.

 

 

Installazione

Il processo di instalazione è del tutto simile a quello di Ubuntu. Si fa partire il LiveCD, non c'è niente da scegliere, niente lingua e niente modalità, tutto è automatico. Una volta avviatosi il sistema operativo ci troviamo di fronte un bel desktop nero con le classiche icone: la cartella Home, quella Computer e il collegamento per il processo di installazione. Ad una rapida occhiata possiamo vedere che in maniera predefinita carica il gestore di note Tomboy e il pratico GnomeDo. Per il resto Linux Mint si installa in maniera identica ad Ubuntu, i famosi sette passi. C'è da dire che io ho scelto la versione con Gnome che è quella ufficiale, ma la vivace community rilascia anche versioni con KDE, Xfce e Fluxbox, di solito sono disponibili qualche settimana dopo. Per l'installazione sono consigliati 512MB di ram anche se con 256 il processo dovrebbe andare a buon fine uguale, il sistema gira tranquillamente con 256.

Il desktop del LiveCD


Avvio e prima esecuzione

Il bootloader come al solito è Grub ma in questo caso la schermata di scelta è stata abbellita con uno sfondo. Una volta avviatasi Linux Mint occupa circa 150MB di ram. Questa realease monta il kernel 2.6.27, Gnome 2.24 e Xorg 7.4. Prima di poter usufruire del nostro sistema l'installazione ci propone uno strument, mintAssistant, che ci permette di impostare un paio di ozpioni. prima di tutto ci offre l'opportunità di settare una password di root nella tradizione Linux e in seguito ci suggerisce di attivare Fortune un simpatico modo per leggere delle frasi spiritose ad ogni avvio del terminale.


MintAssistant


Rispetto ad Ubuntu troviamo una sola barra in basso sulla quale compaiono il menu e i collegamenti per il Desktop e per Tomboy. Nella tray invece oltre agli oggetti abituali troviamo l'icona di GnomeDo e un lucchetto che ci avvisa dello stato del sistema, se ci sono aggiornamenti o meno in pratica.
La prima grande novità la troviamo nel menu, il mintMenu per l'appunto. E' molto più ricco di quello standard di Gnome, ricorda molto quello di OpenSuse ma, a mio avviso, è molto più funzionale. In pratica presenta tutte le voci di un menu classico in una sola schermata con le applicazioni che compaiono al passaggio del mouse sulle varie categorie. E' possibile aggiungere dei collegamenti preferiti, basta trascinare le voci sulla voce dedicata "Favorites". E' presente anche una stringa di ricerca che funziona sullo stile di quella del menu di Windows Vista.

Il MintMenu

Gli strumenti esclusivi di Linux Mint

Il team di questa distribuzione prende spunto da Ubuntu e si concentre in seguito per fornire ai propri utenti degli strumenti per migliorare l'usabilità. E' il caso del tema "LinuxMint" e della vasta scelta di sfondi per il Desktop. Ma il loro lavoro non si ferma all'aspetto grafico, vengono forniti anche degli strumenti aggiuntivi, alcuni dei quali molto interessanti.

L'ampia selezione di sfondi proposti, tutti rigorosamente alla menta

mintDesktop. Si tratta di una pratica interfaccia per impostare una serie di preferenze come ad esempio le icone presenti sulla scrivania (Cestino, Rete, Computer...), il comportamento di Nautilus e altre cazzatelle come la scelta delle presenza o meno dello splashscreen per alcune applicazioni come OpenOffice e Gimp. Niente di esaltante insomma, ma comodo per chi magari nemmeno sa dell'esistenza di Gconf Editor.
mintUpdate. Questo strumento provvede a gestire gli aggiornamenti. Linux Mint usa i repository di Ubuntu più uno suo di testing chiamato Romeo e ha attivato di default anche quello di Medibuntu. Questo gestore segnala gli aggiornamenti in base ad un livello di importanza. Al livello 1 appartengono gli aggiornamenti provenienti da Romeo, mentre al livello 2 e 3 appartengono aggiornamenti dai repository di Ubuntu. Nei livelli 4 e 5 infine vanno a finire aggiornamenti definiti meno sicuri o comunque non testati direttamente dal team. MintUpdate tiene inoltre conto di tutti gli aggiornamenti installati grazie ad una funzione di cronologia.

Il gestore di aggiornamenti mintUpdate

mintBackup. Una comoda utility per fare un rapido backup della Home. Offre la possibilità di escludere dei percorsi e di decidere se archiviare anche le cartelle nascoste. Anche in questo caso niente di trascendentale ma uno strumento comunque utile per non riccorere a strumenti esterni come grsync o al potente strumento da linea di comando rsync.

Backup facile con mintBackup

mintNanny. Un semplice strumento per il controllo parentale attraverso il quale si possono scegliere dei domini da escludere per la sicurezza nella navigazione.

mintNanny

mintInstall. In Linux Mint è presente Synaptic ma al suo fianco c'è anche questo strumento davvero ben fatto. mintInstall si sincronizza con un server dal quale scarica una lista di applicazioni corredata da rating e screenshot. Gli sviluppatori di Mint si augurano che anche altri repository in futuro possano adottare questo loro formato. Lo strumento è leggermente più lento rispetto a Synaptic soprattutto nella sincronizzazione con il server remoto, ma quanto le liste sono state scaricate è davvero di piacevole utilizzo, molto comoda la presenza delle anteprime sempre utili quando si vuole avere un'idea di cosa si andrà ad installare.


mintInstall, un evoluzione di Synaptic

Altre cose sparse

Le novità non finiscono qua e girovagando per bene se ne trovano di altre come ad esempio la presenza di una comoda applicazione per installare i driver windows per le wireless, si tratta insomma di un interfaccia in Gtk a ndiswrapper.
Sono stati implementati anche dei nuovi comandi, delle scorciatoie a comandi esistenti ma che possono risultare utili ad un neofita. In particolare potremo usare apt content nomepacchetto, una scorciatoia per dpkg -L, che restituisce il contenuto del pacchetto in questione. C'è poi apt contains /path/nomefile, scorciatoia di dpkg -S, che ci dice in che pacchetto è contenuto un determinato file. Infine c'è search, un comodo tool di ricerca che coniuga insieme vari strumenti esistenti, per il suo uso leggere il post sul blog di Linux Mint. Segnaliamo infine mintUpload un tool che faceva da interfaccia per caricare file sui server pubblici di Linux Mint o per gli account a pagamento mintSpace, con questa nuova versione è possibile usare anche un qualsiasi servizio FTP.

 

 

Programmi presenti di default

Bene o male il parco software di questa distribuzione è molto simile a quello di Ubuntu Intrepid Ibex, così troviamo OpenOffice alla versione 2.4 ma con Base incluso e Gimp 2.6. Non è presente Evolution che viene sostituito da Thunderbird e di default troviamo inoltre il client IRC xChat. Per i file torrent c'è Transmission ed è inoltre presente Giver, un programma che permette di inviare con il semplice drag-and-drop file ad altri computer presenti nella stessa rete. Infine da segnalare la presenza di Gufw e Flegita, il primo è un firewall facile facile da configurare e il secondo è uno strumento per l'acquisizione di immagini da uno scanner che sostituisce l'abituale xSane.

Impressioni finali

Questa distribuzione si presenta molto bene e nonostante sia partita come una copia di Ubuntu con l'aggiunta dei pacchetti non free, col tempo è riuscita a conquistarsi uno spazio tutto suo e a guadagnare un gran numero di estimatori. Le ragioni per preferirla alla mamma di casa Canonical non sono molte per chi ha un minimo di esperienza con Linux ma per un neofita alcune funzionalità potrebbero essere davvero importanti, ad esempio ndisgtk è una gran comodità. Da un punto di vista prettamente grafico l'aspetto di Linux Mint è molto gradevole e forse supera anche la sorella maggiore, ma si sa è solo questione di gusto.
Potete scaricare la RC1 di questa Linux Mint Felicia da questa pagina, però a giorni dovrebbe uscire la versione definitva quindi magari uno può anche aspettare la sua uscita. Alla stessa pagina del download potrete trovare i collegamenti per le note di rilascio e le novità della versione. Giusto a titolo informativo l'attuale versione stabile, la 5, si chiama Elyssa. Se desiderate le versioni con altri desktop ci sarà da aspettare un pochino, ma non tantissimo. Qui infine trovate la vivace community italiana.
Se qualcuno trova utile questa lunga e stancante prova e me lo fa spaere ne sarò felice.

martedì 25 novembre 2008

Trasformare il Samsung T10 in un semplice dispositivo USB



Oggi facciamo una bella operazioncina di quelle tanto utili. In un vecchio post avevo spiegato come gestire su Linux un dispositivo MTP trattandolo come se fosse un semplice flash drive. In teoria il metodo era abbastanza funzionale, nella pratica però ci si scontrava con molti problemi, primo fra tutti i ripetutti blocchi del trasferimento con Nautilus, con conseguente smontaggio e rimontaggio del driver. Tutti quegli sbattimenti alla fine  spingevano ad usare la cara linea di comando, cp e via. Ma purtroppo le beghe non finivano certo lì.

In particolare l'ultima versione del firmware, la 3.06 EU, poneva una stupida quanto inspiegabile limitazione. In pratica i file mp3 non li lasciava trasferire nella cartella potendo così fare una suddivisione artista/album, quando un'intera cartella era copiata sul dispositivo il risultato era quello di ritrovarsi in Music una cartella vuota e i file che conteneva fuori da essa. Per una larga collezione di mp3 ci sono i tag a provvedere all'ordine ma è chiari che navigare all'interno della cartella Music diventava impossibile.

Che poi uno i tag li può anche mettere, è cosa buona e giusta, peccato che il suddetto firmware legga soltanto quelli degli mp3 ignorando bellamente  wma, m4a e soprattutto l'amato ogg. Nelle prossime righe vi spiegherò come installare la versione coreana del firmware 3.06 che vi permetterà di usare il vostro caro T10 sia sotto Linux che sotto Windows come se fosse una semplice memoria flash, con la possibilità quindi di copiare e incollare a nostro piacimento e trasportarci anche file che non siano strettamente multimediali.

mercoledì 12 novembre 2008

Ma che bravi a Google, quante innovazioni!



Vi Piace questa bella ragazzona? E' una google girl ma sappiate che se la vostra macchina gira con un sistema GNU/Linux non potrete averla. E' disponibile a incontrare solo utenti Windows, se le resta, ma le resta, un po' di tempo quelli Mac, ma voi pinguini ve la potete dimenticare e ritornare alle sane vecchie abitudini: continuate a masturbarvi vedendo girare il cubo.

Eh si, Google colpisce ancora, introduce strabilianti novità ma tiene fuori, almeno per il momento, gli utenti Linux. Un po' com'era successo per Chrome, non è che ne sentiamo la mancanza, ecco che la storia si ripete con l'ultima novità introdotta in GMail: le chat con supporto audio/video fruibili direttamente via browser (qui il post su Google Blog con video dimostrativo).

"Unfortunately we do not yet have voice and video chat for Gmail available for your operating system. We are well on our way to a Mac version and a Linux version is in our plans".

 

 

La strabiliante tecnologia fa uso di un plugin che va scaricato e installato e già questa non mi sembra una gran furbata. Probabilmente avrebbero potuto utilizzare Flash e rendere anche più semplice l'adozione di questa feature su ogni sistema operativo ma così non è stato ed eccoci di fronte all'ennesima storia che vede gli utenti sfigati Linux trascurati.

Che poi, non è che non si vive senza questa opzione, per le videochiamate Skype dalla versione 2.0 in poi fa egregiamente il suo lavoro. Alla fine in Google sono furbi, perchè lavorare quanto puoi sfruttare un po' di gente durante un Summer of Code?

giovedì 28 agosto 2008

Ryanair e Silverlight: che scelta azzeccata!



La Ryanair è una gran bella azienda, in questi tempi tribolati per l'aviazione con aerei che precipitano, piloti che sbagliano gli atterraggi e motori che prendono fuoco, loro tronfi annunciano di aver ordinato altri 400 aerei e di aver offerto 2,5 miliardi di euro per acquistare l'aeroporto di Stansted. Non c'è che dire davvero un gran bella azienda. Io per un motivo o per l'altro non mi sono mai trovato a volare ma insomma dicono che alla fine funzioni.

Il problema ora è un altro ed è per questo che si parla di Ryanair su questo blog. L'altro giorno mentre ero intento a cercare un volo capito sul loro sito e come gran parte degli utenti mi dirigo nella pagina più utile in fase di pianificazione e che ci trovo? Ci trovo che le destinazioni non le posso vedere perché qualche genio illuminato ha deciso di dismettere l'ottima e funzionale mappa in flash per sostituirla con una basata su Silverlight. Ora io in teoria, ma solo in teoria, non avrei niente contro tale tecnologia, solo che le destinazioni non le posso più vedere e questo mi rompe perché devo andare in Finlandia.

 

 

La scelta, a mio giudizio, si rivela quanto meno discutibile e non tanto per il fatto che Silverlight è Microsoft ed è una tecnologia chiusa, alla fine anche Flash lo sarebbe se non fosse uno standard de facto. Il problema è che in questo modo la Ryanair ha deciso di tagliare fuori dai suoi servizi sistematicamente tutti gli utenti non Windows. Quello che mi chiedo è cosa abbia portato a questa scelta scellerata. Si tratta semplicemente di un capriccio del responsabile del sito che ha voluto fare il moderno ma presto lo licenzieranno per la minchiata? Oppure è una scelta ben mirata e magari anche ben retribuita?

In ogni caso credo non ci siano dubbi sul fatto che sia una minchiata.

domenica 29 giugno 2008

Oggi archiviamo la nostra collezione di fumetti



Il nostro amico redneck ci chiedeva, con un clamoroso off topic, lumi circa un programma che permettesse l'archiviazione di una collezione di fumetti. Approfondendo la sua richiesta seduti vicino ad una birra e circondati da una quantità di figa, che ci circondava ma che pur tuttavia non ci assaliva (cit.), ho cercato di capire che caratteristiche dovesse avere il suddetto programma.

Bene, quello che serviva era uno strumento che permettesse di creare un archivio che riuscisse a catalogare questi benedetti fumetti con l'aggiunta di alcune informazioni come magari il prezzo, la data di pubblicazione, la collana, ovviamente il numero e non guastava nemmeno l'inserimento della foto di copertina. Andando un po' a zonzo, ma neanche tanto, qualcosa ho trovato con tutte queste funzioni e si tratta di Gnome Comics Organizer (gco per gli amici).

 

 

Per l'installazione non è che c'è da fare salti mortali, basta cercare 'gco' all'interno di Synaptic avendo cura di aver attivato il repository Universe, altrimenti da linea di comando semplicemente

sudo apt-get install gco


Una volta installato il programma basta creare un nuovo file e iniziare ad archiviare. Prima di tutto bisogna inserire un fumetto scegliendo dal menu 'Modifica' la voce 'Add Comic', in questo passaggio sarà possibile inserire varie informazioni quali la casa editrice, il titolo, eventuali commenti o collane. Il secondo passaggio riguarda l'inserimento del fumetto vero e proprio, basta scegliere sempre da 'Modifica' la voce 'Add Issue' e inserire tutte le info relative al numero in questione compreso il prezzo, l'autore, i disegnatori e la copertina.

 

Vi è anche la possibilità di inserire più voci in una sola volta avendo cura poi di andare ad aggiungere le informazioni specifiche su ogni numero selezionandolo e scegliendo poi 'Preferenze' dal menu 'Modifica'. Poi il programma non è che sia chissà cosa di difficile quindi lascio a voi il gusto di scoprirlo. Una piccola nota riguarda le copertine, il software non le salva nel database quindi sarà vostro compito creare una cartellina dove tenerle tutte e sempre riguardo a questo argomento non è presente la ricerca on line, poco male se avete a che fare con fumetti italiani che tanto nemmeno le trovavate, alla fine costa poco andarle a ribeccare a mano se proprio vi interessano.

Buon archiviazione, finisce qui il primo post su richiesta, giunta, tra l'altro, dall'unico lettore di questo bloggo.

Link Utili:

 

mercoledì 18 giugno 2008

Annunciato aMSN2 e le novità sono molte



Risparmiatemi tutti i pipponi sul fatto che aMSN fa schifo, che non c'è bisogno di un'applicazione per ogni protocollo, che Pidgin funziona bene e tiene in contatto con tutti. Non perché non sia vero, ma altrettanto vero è che ognuno alla fine ha le sue esigenze e ogni programma ha i suoi lati positivi. Parlando di aMSN, oltre ad essere uno dei più famosi cloni di MSN Messenger nonché uno dei peggiori, ha l'indiscutibile vantaggio di essere l'unico a implementare il video su Linux, potrei dire una cavolata ma in tempi più remoti credo sia stato anche l'unico anche oltre il semplice MSN. Ecco ora questa funzionalità non è trascurabile a mio parere e quindi ben vengano le migliorie per questo benedetto programma.

Ora la novità annunciata è di quelle grosse, in pratica aMSN2 sarà riscritto partendo da zero, verrà abbandonato Tcl/Tk  e aggiungerei era ora. Inoltre il nuovo aMSN avrà più front end per i diversi ambienti grafici, per una migliore integrazione con il sistema in generale. Tutto questo è bellissimo ma uno potrebbe pensare che per realizzare un'opera del genere ci sia bisogno di un'impresa titanica. Ecco quindi che entra in campo la bellezza del mondo open source, capace si di partorire fork come niente ma anche di unire le forze per migliorare il risultato finale.

 

 

Gli sviluppatori di aMSN si uniranno a quelli di pymsn, le librerie sulle quali si baserà l'intero progetto e da questa unione ci si aspetta un'implementazione ancora migliore di tutte le funzionalità del protocollo. Ancora un'altra unione, il buon Mariano Guerra, padre di emesene, ha annunciato che scriverà la GUI in gtk per aMSN2, visti i risultati sulla sua creatura c'è da ben sperare. Piccola nota per i fan del client argentino, lo sono anch'io tra l'altro, emesene continuerà ad essere sviluppato e in cantiere anche per lui c'è la versione 2.0. Se vedete che il vostro repository è morto di questi tempi è perché il Guerra si sta laureando in ingegneria (e io so che vuol dire, più o meno) e quindi ha un attimino poco tempo, ma ha assicurato che presto si rimetterà al lavoro.

Teniamo quindi le dita incrociate e speriamo che nel prossimo futuro potremo finalmente avere un client degno per il protocollo microsoft, non che se ne senta il bisogno assoluto, ma averlo non guasta, se proprio lo odiate potete comunque decidere di non usarlo.

L'immagine non c'entra niente, ma mi piaceva e quindi pace.

lunedì 12 maggio 2008

MTP facile, montare e smontare in un click



MTP, un acronimo che sta per Media Transfer Protocol, è un protocollo, appunto, che fa parte del framework "Windows Media". A parte queste chiacchiere l'MTP è quello che serve per trasferire i nostri mp3 nei più nuovi lettori, io ad esempio ho un Samsung T10 (lo vedete nella foto, bellino no?) e funziona così. La gestione di questo tipo di dispositivi è sempre stata abbastanza rognosa, per farvi un'idea andate in questa discussione sul forum di Ubuntu, capirete quanto era macchinoso riuscire a far funzionare questi aggeggini sulla nostra macchina Linux.

Poi col tempo, piano piano, un po' tutti i lettori multimediali del pinguino hanno iniziato a supportare questo protocollo. A memoria credo che il primo sia stato Amarok, anche se andava debitamente ricompilato, poi Rhythmbox, Banshee, Exaile e via dicendo. In tutti questi player fondamentalmente basta attivare il plugin e tutto dovrebbe andare alla meglio, anche se a me non riesce di copiare i file dal lettore all'hard disk. La strada proposta nella discussione linkata sopra è più lunga e macchinosa ma ha l'indubbio vantaggio di farci usare il nostro lettore come una normale chiavetta USB, con il copia/incolla a go go.

Ora però questo vantaggio lo si può ottenere con maggiore facilità, andiamo quindi a vedere come fare per aggiungere il supporto in maniera facile e indolore.

 

 

La prima cosa da fare è quella di installare mtpfs che di recente è stato pacchettizzato e si trova nel repository Universal di Ubuntu. Il comando è il solito:

sudo apt-get install mtpfs


A questo punto non vi resta che creare una bella cartellina da qualche parte nella vostra home che diventerà il punto di mount. Da console digitate:

sudo mtpfs /home/nome_utente/cartella_a_caso -o allow_other


Il dispositivo sarà a questo punto disponibile per qualsiasi operazione, copia, incolla, sposta, ascolta. Potrete usare il vostro lettore anche per copiare dei file non musicali, come una normale pennina in pratica.
Per smontarlo invece il comando è:

sudo umount  /home/nome_utente/cartella_a_caso


Insomma tutto molto semplice. Se poi volete potete benissimo aggiungere questi due comandi nel vostro "Menù principale", l'unica raccomandazione è di impostarli come "Applicazione nel terminale" altrimenti non vanno.
Questo è quanto, una cosa semplice, un piccolo pezzo di libertà conquistato in più.

 

venerdì 25 aprile 2008

Ubuntu Day. Rilasciata la 8.04, l'airone vola!



Hardy Heron"Linux non è mai stato così facile". Così il sito italiano di riferimento per Ubuntu presenta la nuovissima versione 8.04, nome in codice Hardy Heron (Airone ardito). Nel pieno rispetto della tabella di marcia, dopo mesi di rumors, articoli e anticipazioni finalmente è disponibile per tutti il nuovo sistema operativo di casa Canonical.

"Si tratta della versione più importante di sempre", ha affermato Mark Shuttleworth, giovane proprietario della Canonical, a testimoniare la grande fiducia che viene riposta nel nuovo prodotto. Infatti la versione sarà Long Term Support, ovvero sarà garantito il supporto di 3 anni per la versione Desktop e 5 per la versione Server.

 

 

Il cuore pulsante è il nuovo kernel 2.6.24, fresco prodotto del sempre presente Linus Torvalds, mentre l'ambiente grafico è affidato al più accattivante e stabile Gnome 2.22, che come al solito si presenta in sfumature aracioni. Il sistema grafico è nelle mani dell’ultima versione di X.Org, la 7.3, mentre quello audio è affidato a PulseAudio, fantastico ed innovativo server in grado di gestire al meglio l'input e l'output sonoro. La schiera di programmi che viene offerta è la migliore sul mercato open source:

- Firefox 3.0 (browser non nella versione definitiva che arriverà tra 2 mesi)

- OpenOffice 2.4 (suite office)

- Brasero (masterizzazione)

- Cheese (simpatico programma simile al Photo Boot dell'Apple)

- Transmission (gestione torrent)

Inoltre per avvicinarsi sempre di più agli utenti Windows, Ubuntu ha pensato bene di creare Wubi, semplice programma che aiuta nell'installazione di Ubuntu e nel backup delle informazioni contenute nel sistema operativo Microsoft.

La prova di maturità per Ubuntu è appena iniziata, rimanete sintonizzati in attesa della promozione!

domenica 6 aprile 2008

Msn Messenger, cosa scegliere? Confronto più o meno approfondito tra alcune alternative per Gnome



Quando si passa da Windows a Linux il problema principale è quello di trovare le applicazioni giuste che riescano a soddisfare le nostre malsane abitudini. Così bisogna scegliere tra i vari programmi di masterizzazione, tra i vari player audio e così via.
Uno dei dubbi più comuni riguarda cosa usare al posto di Msn Messenger che, diciamolo, di fatto è uno standard. Sarebbe bello se anche chi non usa Linux fosse avvezzo ai client jabber come gTalk, come sarebbe altrettanto comodo se tutti usassero Skype.

Purtroppo la realtà è diversa e il messenger di Microsoft ce l'hanno tutti, donne, ingegneri, genitori e anche qualche animale domestico. Per quanto riguarda Linux la scelta è molto ampia, giusto così a memoria me ne vengono in mente quattro o cinque. In questo articolo cercherò di illustrare le caratteristiche di tre client tralasciando volutamente mercury e kopete, il primo perché è scritto in Java e a me i programmi in Java non mi piacciono, alla faccia della portabilità, il secondo perché è per KDE e usando Gnome non l'ho mai preso in considerazione anche se molti ne hanno parlato bene.

Nello specifico qui ci occuperemo di amsn, emesene e pidgin, rigorosamente in ordine alfabetico, ad ognuno il compito di scegliere quale tra i tre sia più adatto alle proprie esigenze.

 

 

amsn
Questo clone di Messenger è uno dei più diffusi, forse perchè è stato uno dei primi. Va detto che il programma è disponibile anche per Windows, Mac e FreeBSD. Non è il mio preferito ma il suo uso a volte è obbligatorio anche perché tra quelli che tratterò è l'unico che abbia il supporto alla webcam. E' scritto in tcl/tk e questa è una delle cose che me lo fa piacere poco, infatti il suo aspetto grafico è poco gradevole e anche il suo peso in termini di ram occupata è notevole. Di positivo, oltre al già citato supporto al video, c'è sicuramente l'alta compatibilità con il prodotto della Microsoft, supporta infatti la frase personalizzata da inserire sotto al nick, l'invio e la ricezione di messaggi offline e il fastidioso ma talvolta utile trillo. Per installarlo vi basta cercarlo su Synaptic, è nel repository Universe, alternativamente lo potete prendere dal sito ufficiale. L'ultima versione è la 0.97 e come dipendenze fondamentalmente bisogna avere installato tcl 8.5 e tk 8.5. E' possibile migliorare leggermente l'aspetto grafico seguendo questa guida da InTiLinux.

emsene
L'autore di questo programma scritto in python/gtk è un simpatico argentino di nome Luis Mariano Guerra. Il progetto è relativamente giovane ed è da poco arrivato alla versione 1.0, per il momento non sono state implementate né le funzioni video né quelle audio ma tutto il resto c'è e funziona anche bene. Il programma in esecuzione è abbastanza leggero e il suo aspetto grafico è molto pulito ed elegante. Tutte le minchiatelle di MSN ci sono e considerata la velocità con la quale il progetto si sta evolvendo ci sono tutte le prerogative affinché possa diventare il clone preferito dagli utenti Linux. Anche in questo caso è comunque esistente una versione per Windows, tante volte vi siate scocciati dell'assurdo rompicapo che serve per installare quello originale. L'ultima nota positiva che mi va di segnalarvi riguarda la presenza dei plugin, continuamente in aumento, che rendono le potenzialità di questo piccole client enormi. Lo potete scaricare da questa pagina dove c'è il sorgente oppure potete aggiungere questo repository al vostro sources.list:

 

deb http://apt.emesene.org/ ./

 

pidgin
Chi non conosce pidgin? Se proprio non vi dice niente questo nome sicuramente ricorderete gaim. Questo è un client storico per Linux anche se da sempre esiste anche l'ottima versione per Windows. Scritto in gtk, ottima integrazione in Gnome e super leggerezza, ha una marcia in più rispetto agli altri due: è multiprotocollo. Con un singolo programma potrete chattare con i vostri amici yahoo, msn, icq, aim, gtalk e chi più ne ha più ne metta. Tutta questa universalità si paga quando si vanno a vedere le singole caratteristiche, le funzionalità più peculiari di ogni singolo protocollo non sono implementate ma poco importa se ciò di cui avete bisogno è un programma che faccia semplicemente quello che serve e cioè vi permetta di chattare. Pidgin lo trovate installato di default su Ubuntu e almeno io non ho mai sentito l'esigenza di doverlo togliere, può sempre far comodo, non ha il video e l'audio ma da quando c'è la versione 2.0 di Skype chi ha davvero bisogno di questa funzionalità sul messenger? Per installarlo vi basta Synaptic, per Ubuntu è presente la versione 2.2.1, se invece volete essere sempre aggiornati andate nella pagina dei download del sito ufficiale e prendete la versione che fa al caso vostro, l'ultima disponibile è la 2.4.1.

Questo è quello che posso dirvi in parole facili facili, provate, valutate e scegliete. Se avete qualche suggerimento sono sempre ben accolti che le novità ci piacciono sempre e se volete farvi un'idea di come appaiono i tre programmi in questione sfogliate la galleria qui sotto senza dimenticare l'ottimo The Dude che si è prestato a sua insaputa a fare da cavia per gli screenshot.

sabato 29 marzo 2008

Exaile: versione 0.2.12 e soluzione al bug della scheda informazioni



exaileDue piccole cosucce per gli utilizzatori di Exaile. La prima riguarda l'uscita della versione 0.2.12. Ora la notizia è bella ma la cosa curiosa è che forse pochi se ne sono accorti pur avendo il repository ufficiale abilitato, questo perché come hanno spiegato gli sviluppatori c'è un problema nel loro modo di dare i nomi alle versioni e questo fa sì che il nostro sistema non si accorga della nuova versione. Quindi per aggiornarlo o per installarlo ex novo prima di tutto dovete avere il repository nelle vostre sorgenti:

deb http://ppa.launchpad.net/exaile-devel/ubuntu gutsy main


Ovviamente se siete già intrepidi e avete la nuova Hardy, nell'indirizzo sopra mettetelo al posto di Gutsy.

 

 

Ora passiamo alle cose serie. molti di voi si saranno accorti che quando provano a dare un'occhiata alla pagina delle informazioni relative ad una singola traccia, il caro Exaile va in crash automaticamente, senza battere ciglio (core dumped). Questo problema, secondo gli sviluappatori si dovrebbe risolvere con Hardy (ridaglie) ma per chi ha Gutsy c'è una semplice soluzione.
Bisogna modificare lo script /usr/bin/exaile, apriamolo:

sudo gedit /usr/bin/exaile


Troverete una cosa del genere:

#!/bin/sh
cd /usr/share/exaile
exec python /usr/lib/exaile/exaile.py "$@"


Aggiungiamo due righine due in modo da farlo diventare così:

#!/bin/sh
export MOZILLA_FIVE_HOME=/usr/lib/firefox
export LD_LIBRARY_PATH=$LD_LIBRARY_PATH:/usr/lib/firefox
cd /usr/share/exaile
exec python /usr/lib/exaile/exaile.py "$@"


Et voila, tutto funziona a meraviglia e tutti noi possiamo felicemente tornare a cantare le canzoni di Justin Timberlake seguendo i testi. Buon divertimento e non dimenticate di passare sul forum di Exaile, non fosse altro per ringraziare il buon Adam Olsen sempre prodigo di consigli e disponibile verso il prossimo.

 

lunedì 17 marzo 2008

Exaile + Last.fm: musica infinita



Quante volte, magari di mattina, accendete il vostro piccolo pinguino e mettete su la canzone giusta per la giornata che vi apprestate ad affrontare. Magari dopo dovete pensare alla seconda e poi alla terza. E se ci fosse qualcuno o meglio qualcosa che fa questo per voi?

La risposta è semplice: Exaile. L' audio player sviluppato per Gnome che punta a fare una vera concorrenza al ben più rodato Amarok. Vi basta installarlo e configurarlo (tutto molto semplice) ma se avete un account su last.fm inizia la magia. Perchè? immettendo la vostra username e password nella configurazione stabilite un contatto diretto del player con last.fm. Vero, non sto dicendo nulla di nuovo, questo lo fa anche Amarok, ma ascoltate. In fondo alla nostra playlist ci sono tre opzioni: Casuale, Ripeti e Dinamica. Le prime due le conosciamo tutti, ma la terza? cos'è?

Spuntatela e poi scegliete una canzone dalla vostra libreria. Come Mucciaccia vi chiedo, fatto?

 

 

Come per magia appariranno, in automatico, 3 o 4 pezzi presi dalla vostra liberia affini al primo, pronti per essere eseguiti. Praticamente una playlist non più shuffle (casuale) ma governata dal genere o dall'artista da voi scelto come, diciamo, precursore.

Il tutto si spiega grazie all'intelligente dialogo tra il player e last.fm. Grazie alla banca dati di last.fm, Exaile conosce gli artisti simili e di conseguenza li cerca nella vostra libreria, preparandoli al successivo ascolto. Non dovrete mai più pensare al pezzo successivo, potreste lasciarlo per giorni a suonare la vostra musica preferita partendo da un solo artista.

E' necessario un collegamento ad internet, mi raccomando. E ora rilassatevi e buon ascolto, c'è chi lavora per voi.

Skype 2.0 per Linux, finalmente la versione GOLD



skype linux 2.0 goldDopo mesi di attesa finalmente Skype 2.0 per Linux esce dalla beta e diventa Gold. Come sappiamo in questa versione è stata introdotta la preziosissima funzione video che devo dire svolge egregiamente il suo lavoro. Molti hanno avuto problemi nel far riconoscere la propria webcam, in tal caso non vi resta che andare nel forum e provare a cercare la soluzione, ma con un po' di fortuna non ne dovreste aver bisogno.

Per il download correte a questa pagina, troverete i pacchetti per la vostra distribuzione, per Ubuntu dalla versione 7.04 in su cliccate direttamente qui.

 

 

E' lunga la lista delle nuove features così come quella dei bugfixes e potete leggerne la versione dettagliata sul blog di Raul.
Non mi resta che augurarvi buone videochiamate.

giovedì 13 marzo 2008

Nautilus può darti di più



Per chi non è proprio un utente Linux da una vita spesso la cosa più antipatica è dover aprire da terminale cartelle e file che necessitano dei privilegi di root per poter essere toccati, magari il solo ricordare il percorso /usr/local/share/chessoio vi fa venire il mal di testa. Sarebbe comodo riuscire ad accedere a questi file e cartelle come root ma per via grafica, in KDE ad esempio c'è già. In realtà c'è anche sulla nostra simpatica Gnome e non è difficile da attivare.

Tutto quello che dovete fare è aprire il vostro Synaptic e installare il pacchetto nautilus-gksu e il gioco è fatto, otterrete la voce "Apri come amministratore" nel menu del tasto destro del mouse. Ovviamente, anche se in questa circostanza sembra un controsenso, la stessa cosa potete farla anche da terminale vi basterà digitare

sudo apt-get install nautilus-gksu

 

 

Visto che ci siamo ecco un'altra comoda funzione da mettere nel solito menu del tasto destro e cioè la possibilità di eliminare file e cartelle senza passare dal cestino. In questo caso non ci sarà da installare niente, semplicemente basta aprire Nautilus e andare ad aprire le preferenze dal menu Modifica. Qui scegliete la linguetta Comportamento e spuntate la voce "Includere un comando <<Elimina>> che scavalchi il cestino". Come potete facilmente immaginare ora premendo il bottone destro del mouse in Nautilus sotto la voce "Sposta nel cestino" ci sarà anche "Elimina".

Inutile dirvi che combinando queste due funzioni appena illustrate avete potenzialmente la possibilità di distruggere il vostro computer, quindi, mi raccomando, fate i bravi e tenetevi lontani dai guai.

mercoledì 12 marzo 2008

Schermata nera all'avvio di Ubuntu (che alla fine comunque parte)



La cosa bella di usare un sistema operativo come Linux è che a volte ti capitano cose assurde e poi cercando in rete ti rendi conto che lo stesso tuo problema ce l'hanno avuto tanti altri. La cosa più bella è che spesso poco dopo che hai risolto un problema ti capita che un tuo amico ti chiede proprio come fare a risolverlo e allora tu ti senti profondamente figo.

Qualche giorno fa il mio ingrato compito di evangelizzatore mi ha portato a installare Ubuntu sul computer di una mia amica. Tutto è andato per il meglio peccato che al riavvio, dopo il menu di Grub, lo scherma era tutto nero. Niente logo Ubuntu, niente barra di scorrimento. Siccome non sono un violento e ho la dote della pazienza, se non altro perché non voglio fare danni, ho aspettato e dopo svariati minuti mi si è presentata la schermata per il login (a molti però non si avvia per niente, ma forse gli manca la pazienza). Da quanto ho potuto constatare il problema pare si presenti con le schede video ATI e dovrebbe essere risolto in Hardy Heron. In ogni caso la soluzione è molto semplice.

 

 

Prima di tutto vi aprite il vostro bel terminale per modificare un file di configurazione, potreste anche andarvelo a trovare con Nautilus ma poi vi servirebbero i privilegi di root e magari poi scrivo anche come integrare questa possibilità in Nautilus stesso.
Una volta che siete nella vostra simpatica console digitate:

sudo gedit /etc/usplash.conf


In questo file troverete qualcosa del tipo:

# Usplash configuration file
xres=1280
yres=1024


Dovrebbe essere la risoluzione del vostro monitor, in ogni caso se non c'è mettetecela (esempi tipici sono 1280x768 o anche 1280x800), dopodiché salvate e uscite.
Ora vi serve quest'altro comando, mi raccomando è molto importante perché serve a rigenerare l'initrd:

sudo update-initramfs -u


A questo punto potete riavviare il vostro computer e il tutto dovrebbe andare, la schermata ritorna e anche i tempi di avvio si dovrebbero ridurre.

 

Non ci assumiamo nessuna responsabilità in caso di danni di qualsiasi tipo ai vostri computer. Le soluzioni che proponiamo sono soltanto state testate con successo da noi stessi ma non possiamo garantire lo stesso risultato anche a voi. Quindi fate tutto a vostro rischio e pericolo.

martedì 11 marzo 2008

A che cosa serve questo spazio



Questo blog parla di Linux in generale e in particolare di Ubuntu, la distribuzione che io e l'altro giovine, che qui scriverà, usiamo. Ora dire che parla di quella cosa proprio è un po' un'esagerazione, perché né io né l'altro siamo dei guru. In realtà l'idea è un'altra, spesso ci capita di scambiarci dritte, notizie, suggerimenti e lo facciamo quando magari ci vediamo di fronte a una birra e la tipica conversazione si conclude con la frase "Quando torno a casa ti mando il link". Allora abbiamo pensato: perché non usare uno spazio in rete dovo ognuno appunta le sue cose in modo che l'atro poi se le legge e cose del genere.

Sarebbe bello poi se questi appunti potessero tornare utili anche ad altre persone che magari troveranno proprio su queste pagine la soluzione al problema che l'esperto risolverebbe in 30 secondi ma che all'inesperto è costato tante bestemmie.