mercoledì 2 marzo 2011

Gnome 3 rivoluziona le finestre, eliminati i bottoni di minimizzazione e massimizzazione




Sicuramente quello che accade intorno a Ubuntu fa discutere molto di più, sarà che Shuttleworth è stato bravo a sviluppare molto hype intorno alla sua creatura, sarà quel che sarà. Ad esempio in questi giorni uno degli argomenti da bar più in voga, almeno nei bar che frequento io, riguardava la questione della spartizione dei danari tra Canonical e i ragazzi di Banshee. Si è detto tanto, si è deciso altrettanto, si è tornati indietro e poi si è riandati avanti. Tutto questo con un bel sottofondo di polemiche, giudizi da esperti, a conclusione, non poteva mancare, è arrivato anche il post di Mark medesimo che ha ammesso gli errori commessi, ma tant'è si va avanti e il 75% è nostro.

L'anno scorso di questi tempi invece l'argomento di discussione principe delle nostre serate era di sicuro il posizionamento dei bottoni di Ubuntu, li mettiamo a destra, a sinistra o nel mezzo, e in che ordine li mettiamo, ma poi non sarà che ci dicono che vogliamo copiare il Mac e aria fritta di questo genere. I bottoni sono andati a sinistra e non so quanti si sono presi la briga di riportarli al loro posto, che poi in fin dei conti almeno io mi ci trovo anche bene con la nuova disposizione.

Bene, è che Ubuntu c'ha l'hype e un po' anche quell'accrocchio di applicazioni tanto carine ma incomplete che si presentano sotto il nome comune di Elementary Os, anche loro ce l'hanno e allora parliamone. In compenso i mai abbastanza ringraziati tipi che sgobbano su Gnome stanno discutendo, anzi ormai la decisione è bella che presa, di una cosa rivoluzionaria: quei nerd brufolosi e senza hype hanno deciso di cancellare per sempre dalle nostre, anzi dalle loro che noi c'abbiamo Unity, i bottoni di minimizzazione e massimizzazione. Già mi immagino il parapiglia che ne sarebbe venuto fuori se questa idea fosse nata in testa allo Shuttleworth, invece quelli di Gnome sono allegramente snobbati, la cosa è rimasta confinata ad un paio di interventi in mailing list e a qualche post su qualche blog sicuramente per niente figo.


Invece io ne voglio parlare, perché l'argomento è interessante e per niente scontato, perché chiama in causa alcune delle nostre abitudini più recondite nell'uso dei computer. A prima vista una decisione del genere dovrebbe far scendere la gente in piazza che neanche i rais ci riescono, invece ragionandoci su le motivazioni che hanno portato a questa soppressione sono più che valide. Allan Day, che lavora al design e alla user experience di Gnome, ha spiegato tutto con molta chiarezza in un post. Voglio confrontare le sue ragioni, che potete leggere da soli, con la mia esperienza effettiva di tutti i giorni.

Partiamo dal bottone di minimizzazione, quando lo uso in pratica? Ovviamente quando voglio minimizzare una finestra, ma quando ho bisogno di farlo? In pratica mai, al massimo a volte minimizzo le finestre delle applicazioni che voglio tenere in sospeso per qualcosa che farò in seguito, in modo da non trovarmele sempre davanti. Ma per questo sono stati inventati i desktop multipli, che funzionano a meraviglia, si tratta solo di prendere l'abitudine di usarli, cosa non facile dopo essere stati allattati con Windows. Quando voglio vedere la roba che ho sul desktop, che tra l'altro su Gnome 3 non esisterà, uso il bottone per mostrare il desktop, non mi metto certo a minimizzare tutte le finestre aperte.
Queste ragioni da sole possono far capire quanto questo bottoncino sia stato sopravvalutato negli anni, serve a poco e niente e in un'interfaccia nuova come quella del nuovo Gnome porterebbe soltanto a confusione dal momento che una finestra minimizzata rischierebbe di non essere facilmente rintracciabile visto che non avrebbe nessun posto dove essere minimizzata, nessuna dock, nessuna lista di finestre come quella che c'è sul pannello inferiore oggi. Quindi, in conclusione, minimizzazione via, non serve.

Se gli argomenti esposti per eliminare il bottoncino con il trattino sono stati convincenti, allora il lavoro più difficile è svolto, dal momento che il bottone per massimizzare non serve a niente da eoni. Questo non significa che non sia importante massimizzare le finestre anzi, ma ci sono modi molto più efficaci per farlo, in primo luogo c'è il doppio clic sulla barra del titolo, semplice e veloce, altro che centrare un piccolo bottone su un piccolo schermo di un netbook. In Gnome 3, come in Unity tra l'altro, in aggiunta a questo vecchio e funzionale sistema, ci sarà anche il trascinamento della finestra alla Windows 7. La porti su e si massimizza, la porti ai lati e si allarga a metà schermo. In fondo la questione della massimizzazione è legata alla grandezza dello schermo, con un 21 pollici non si massimizza quasi niente, con i computer normali si massimizza il browser, la suite d'ufficio, il client mail e poco altro, con i netbook si massimizza tutto e spesso neanche basta. Alla luce di queste considerazioni c'è proprio bisogno di un bottone che sa fare solo una cosa e che non è l'unico a saperla fare e che c'è chi la fa anche meglio? Io dico di no.

Allora cosa rimane sulla benedetta barra? Niente, il titolo, rigorosamente al centro, vuoi mai che si sbilanci la finestra, e il bottone di chiusura, ma anche lui ha le ore contate. Quest'ultima cosa in realtà per il momento è molto ipotetica, ma in fondo ci sono altri modi efficienti per chiudere una finestra in Gnome 3, ad esempio si può usare il bottone destro sull'application menu, quello sulla sinistra che assomiglia ad una dock, o sfruttare l'iconcina di chiusura che compare su ogni finestra nella modalità overview. Ora stiamo tranquilli, che tanto prima che tolgono il tasto di chiusura ce ne passa.

A lato ho messo un sondaggino, giusto per provare come funzionano su questo novo coso, se volete esprimete. A prescindere dalla questione bottoni che è comunque molto interessante, quello che credo sia importante invece è una riflessione sul lavoro che stanno facendo quelli di Gnome. Sì, ok a noi interessa Unity, ma visto le direzioni prese da entrambi i progetti, che sono molto meno distanti rispetto a qualche mese fa, io credo che la decisione di andare ognuno per la propria strada, si vabbè ma usiamo ancora Gnome, sia stata abbastanza avventata, a mio giudizio Ubuntu/Canonical avrebbe fatto meglio a lavorare fianco a fianco con Gnome per costruire sta benedetta shell, magari anche discutendo su alcune cose come ad esempio se fosse stato meglio usare Compiz o Mutter, o su quanti bottoni devono stare sulla barra, ma farlo insieme. Questa mancanza di unità di intenti secondo me porterà ad un danno ad entrambi i progetti, che alla loro nascita risulteranno monchi e difettosi. Al contrario un lavoro congiunto avrebbe potuto portarci ad un gran bel pezzo di desktop, senza dover rimandare l'appuntamento alle prossime versioni, com'è in qualche modo successo a Kde. Ovviamente spero di sbagliarmi clamorosamente.

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