mercoledì 30 marzo 2011

Elementary OS, il countdown è quasi arrivato alla fine



Nell'attesa della versione definitiva di Gnome 3.0, siamo alla seconda Release Candidate, e di Ubuntu 11.04, con tutte le novità di interfaccia che si porteranno dietro, dopodomani potremo gustarci la prima versione del tanto chiacchierato Elementary Os, nome in codice Jupiter. Sull'home page del progetto campeggia un grosso conto alla rovescia che ci informa che quando in Italia saranno circa le due di notte si potrà scaricare la tanto attesa iso.

Il progetto si propone si semplificare il desktop, obbiettivo che gode di una scelta di tempo invidiabile nel momento in cui stanno per venire alla luce spettacolari shell di ogni sorta. Il particolare momento storico potrebbe contribuire al successo di questa distribuzione, che sul campo se la dovrà vedere con Mint, entrambi infatti hanno ripudiato, in qualche modo, le direzioni prese da Gnome e Ubuntu. Soltanto il tempo ci dirà se la loro si sarà rivelata una scelta azzeccata.

Partito dai mockup di Dan Rabbit e dalle successive modifiche all'interfaccia di storici applicativi come Nautilus, piano piano si è arrivati alla definizione di un vero e proprio sistema operativo o distribuzione, che dir si voglia. Sono nati così programmi ad hoc come la rubrica Dexter e il client di posta Postler, allo stesso tempo sono stati inglobati altri progetti di successo come il browser Midori, la dockbar Docky e il visualizzatore di anteprime Gloobus. Dall'unione di tutta questa bella roba ha preso vita Elementary OS, il tutto presentato con i lustrini del tema e delle icone Elementary.

Come dice la parola stessa, l'obbiettivo del progetto è quello di creare un ambiente desktop che sia pulito e piacevole all'occhio. Il risultato non è male, anche se personalmente non sono riuscito a tenere il loro tema per più di trenta secondi, il problema forse è l'ispirazione troppo smaccatamente Cupertiniana. In poche parole, sembra quasi di trovarci di fronte ad un clone di Mac Os X, quasi a dire "vorrei ma non posso, allora mi accontento di un Acer con Linux che scimmiotta il Mac".

Tolta questa considerazione il lavoro di questi ragazzi merita sicuramente un plauso, il restyling fatto a Nautilus è notevole e dispiace che non sia di default su altre disribuzioni, Shuttleworth lo liquidò addirittura come qualcosa di poco diverso da un semplice hack. Comunque, fra poco più di ventiquattro ore Elementary OS sarà realtà, sarà provato, scandagliato e analizzato, e di sicuro le considerazioni che verrano fuori saranno sicuramente più utili e sensate di queste che non sono altro che dei pensieri a briglia sciolta in una fresca primaverile mattinata di fine marzo.

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